Intervento del Professor Gianfranco Gaffuri
Desidero dare innanzitutto il benvenuto ai moderatori e ai relatori, che si succederanno, nonché ai partecipanti e ringraziare il Presidente nazionale dell’ANTI, prof. Ragucci, al cui dinamismo positivo dobbiamo questa iniziativa, e altresì il dottor Genova del Sole -24 ore che ha messo a disposizione l’organizzazione informatica.
Apprezzo la freschezza giovanile e invidiabile dei relatori, i quali così potranno utilmente prendere atto della tendenza storica e implacabile della Nazione a disseminare tra il popolo, non sempre osannante, interventi finanziari, di attuazione comunque faticosa, frammentari, occasionali e incoerenti. Queste elargizioni sono non tanto lontane quanto contraddittorie rispetto ad un qualunque disegno sistematico, che dovrebbe reggere ogni programma di sostegno al comparto produttivo dell’economia sana.
Lo spirito che ha animato, verosimilmente, questo programma spicciolo di sussidi è il semplice proposito di guadagnare consensi.
Scorro qualche testo legislativo, il cui fine pratico è stato, secondo le intenzioni, il rimedio agli effetti deprimenti della epidemia virale. Trovo di tutto, sparso qua e là, come il gesto antico del seminatore: crediti verso debitori inadempienti trasformati in crediti d’imposta; linee di finanziamento accordate a piccole e medie imprese; garanzie statali per erogazioni bancarie; credito d’imposta per botteghe e negozi; d’altro canto, però, vedo l’ampliamento sproporzionato (rimasto tale, nonostante ripensamenti parlamentari) del termine decadenziale a carico degli uffici finanziari.
Eppure l’organicità è e deve essere l’impronta essenziale di qualunque progetto, ideale o pratico che sia, d’azione, e rende perfino fascinosa la stessa pazzia umana, come quella di Amleto, che ha sorpreso (per la sua logica sistematica perversa, ma pur sempre logica) Polonio nella celebre commedia shakespeariana. E il rispetto del sistema deve orientare anche nei momenti di emergenza sociale.
L’auspicio, finora deluso, è che cambi l’andamento della condotta nella gestione pubblica dell’economia.
Mi compiaccio, dunque, che valenti studiosi spieghino ad un pubblico frastornato l’intreccio, anche scivoloso, delle provvidenze governative e il loro contenuto, nonchè i criteri per l’applicazione. Da parte mia, non potrò che ascoltare attentamente e apprendere. Ma è gradito per me segnalare l’ammirevole (e finora rara o inesistente) collaborazione culturale fra due importanti Sezioni dell’ANTI, che interpreto come stimolo e voto per ulteriori iniziative sinergiche.
A tutti l’augurio di una giornata proficua.
Avv. Prof. Gianfranco Gaffuri